Ho pensato a mille modi chic e accattivanti per spiegare la genesi di questo blog, mi sono lambiccata il cervello per creare un incipit gradevole, ho avuto la classica sindrome della pagina bianca che ogni “scrittore” teme; poi ho capito che- in questa modalità – e dopo diversi, inutili fiumi di “lemmi” spesi, assomigliavo molto di più a uno di quei giornalisti “leccaculo” più votati a scrivere qualcosa di gradito al direttore, quindi ho cercato di essere fedele a me stessa. Iniziamo col dire che sono una patita della scrittura, non sono uno zuccherino e ho fatto del sarcasmo l’altare a cui inchinarmi.
Mi piace osservare l’umanità e trarne le mie conclusioni. Odio il politicamente corretto in cui stiamo affondando miseramente e sinceramente, della genuflessione al moralismo imperante che usufruisce della patente di legittimità di considerarsi dalla cosiddetta parte dei giusti, non so che farmene. Non mi piace pettinare le coscienze. Di base ho imparato che – per risalire la china – il Maloox che somministriamo alla nostra anima, non serve a un cazzo. Nel mio viaggio ho incontrato Alessia, giovane donna dalla penna incisiva come un bisturi. Non la conosco da molto, non so quasi nulla, ma so che lei è una di quelle che fa la differenza.
Signore e signori: siamo cariche, siamo irriverenti, siamo pronte!!!!!
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