
Anno nuovo: la fallacia dei buoni propositi
Un po’ di onestà intellettuale, confrontiamoci seriamente. Sì, dico a te, carico a suon di Duracell, femmina o maschio che tu sia, ancora a gongolare tra un prosecchino e un “cucù” indegno. Perché, parliamoci chiaro, ogni Capodanno che si rispetti ti porta ad assumere le sembianze di un ibrido specifico. Sempre lo stesso. Il compromesso antropologico perfetto tra l’implacabile Terminator e l’epica eroina Rossella O’hara, che col “domani è un altro giorno” si ci carica la mitraglietta dal 1° gennaio al 31 dicembre successivo. Il movente è uno: affrontare l’anno nuovo.
E’ in questo preciso istante che, farciti di pietanze tendenti a fuoriuscire da qualsivoglia orifizio, ci predisponiamo ai 12 mesi che seguiranno. Come? Stilando una lista di buoni propositi, ovviamente. Che dico buoni? Cazzo, buonissimi! Peccato che il margine di realizzabilità sia sottilissimo, semi-trasparente, però c’è. C’è come la dignità della D’Urso e la voce baritonale di Mario Giordano. Quindi, facendo una stima, è possibile citare i più gettonati. Pronti ad aprire gli occhi assieme a me, poveri illusi?
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1.Finire la dieta: il traguardo “dieta” è quello che gran parte della popolazione vivente si pone di raggiungere. Tronfio dell’altisonante titolo di “petrusino ogni minestra” si affaccia, a più riprese, ogni lunedì del mese, ad ogni stagione, ad ogni malintenzionata abbuffata. Però quello del primo dell’anno è diverso, si veste di quella intensità che puzza di mission impossible. L’asticella si alza, infatti. Non vogliamo perdere 3 kg signori, neanche 5, ma ci vogliamo rovinare! Quindici chilogrammi netti e il saccheggio di tutti i negozi d’abbigliamento al sol pensiero diventa l’incarnazione dell’erotismo. Sono troppi? No. Noi possiamo, tu puoi, io PUO’.
2.Trovare il partner ideale: una ricerca tanto coraggiosa quanto potenzialmente masochista. Perché se il detto “cercare l’ago in un pagliaio” ti fa sorridere, quello della ricerca dell’anima gemella ti fa scompisciare. Ma non la notte tra il 31 e l’1. In quella fascia temporale specifica ti senti talmente infallibile che al posto di Superman quella Kryptonite la masticheresti per espellerla tramite scorregge fluorescenti. Un gioco da ragazzi. All’alba dell’ultimo dell’anno, vincerai.
3.Ottenere il lavoro perfetto: le leggende narrano che, subito dopo quella irlandese della pentola d’oro, ha la massima risonanza la storia di un ometto di nome Silvio che riuscì a trovare l’impiego perfetto. Questi, accumulata anche una discreta somma di denaro, talvolta organizzava festicciole in quel di Arcore. Invitate donne e bambine gaudenti. Un idolo le cui gesta riecheggiano nell’eternità; credere ai sogni fa di te un essere speciale.
Una lista ammirevole, di tutto rispetto. Commovente l’enfasi atta a portare a compimento ogni singolo desiderio. Peccato che, da buona stronza demmerda, io sia propensa a rammentarvi che il valore aggiunto più probabile alle vostre esistenze sia l’annessione di un mento ulteriore agli altri due già adottati. Che ci vogliamo fare, siamo parte di una razza che fa della Provvidenza l’arbitro finale delle proprie vicissitudini. Ma siamo delle minchiette inqualificabili, a la fin. L’importante è partecipare. Oh, se riuscite a spuntarla con almeno uno di questi obiettivi, comunicatemelo che mi materializzo per toccarvi la gobba, qualora ne foste provvisti. Porta bene, dicono. Auguri, inguaribili romanticoni e portatori sani di improbabili scopi!
Alessia


















































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