Genesi del Male: suocera e nuora

Uno dei binomi antagonisti per eccellenza è quello suocera-nuora.

Eh sì.

Il conflitto scaturente- nella maggior parte dei casi- da questa diatriba sempreverde è simile a una summa esasperata della Battaglia dei Bastardi di Games of Thrones ; Sparta contro Atene; l’assedio di Changchun, la battaglia di Kiev , quella di Verdun, in alcuni casi si arriva a Stalingrado. Talvolta  una Guerra Fredda che Kennedy – Chruščëv scansati.

No Piano Marshall, signori bensì un conflitto che la crisi missilistica di Cuba al confronto fu una pacca sulla spalla.

Semplicemente una guerra di trincea estenuante  in cui non vi è esclusione di colpi.

L’eterno odio combattuto col fioretto di un’opinione che si dipana tra nostalgici. “ai miei tempi si faceva così” contrapposti a “ fattelo fare da tua madre” che incalzano alacremente.

Invadenze a go-go da parte della genitrice combattute con pali nel culo provenienti da mogli sovente intolleranti.

Un cliché al quale siamo abituati ad assistere che ha nella maggior parte dei casi un’unica motivazione propriamente femminile: il controllo.

Il dominio.

Quella caratteristica abbastanza appartenente al gentil sesso – ovviamente ci sono delle oasi felici- di cagare il cazzo per puntiglio.

Se sono presenti pargoli poi non ne parliamo, essi costituiscono l’inerte che unito alla nitroglicerina crea dinamite.

Se non sia mai si vuole prendere in braccio l’infante- alcune volte è da dire in maniera totalmente arbitraria- sono cazzi amari.

Dio ce ne scansi e liberi.

Un toro imbizzarrito carica di meno di una nuora alla quale venga sottratto il “bottino” senza chiedere il permesso.

Nota bene: permesso di cosa?

Dovreste essere felici di qualcuno che vi allevi lo stress, soprattutto nel post partum, perché è  da dirlo non siete proprio dei fiorellini.

Anzi ammettiamolo,  una tigre del Bengala privata improvvisamente dei propri  cuccioli si dimostra meno istintiva.

Una compagna puerpera è territoriale cazzo, inizia a pensare – con deliri di onnipotenza- di essere l’unica madre al mondo e che per il solo fatto di essere madre le persone le debbano un inchino.

A te non costa nulla. Per noi è una fonte di soddisfazione enorme.

Di contro abbiamo una madre di antico pelo che opera spesso un’indiscrezione assoluta nei confronti di un nucleo in cui lei non c’entra una beneamata ceppa.

E dà consigli.

Cristo i consigli.

Conoscete qualcosa di più urticante dei consigli? Personalmente sono qualcosa che mi fa partire l’embolo più di Sgarbi di fronte a Mughini.

Un’apocalisse conclamata.

Un brain-storming di raccomandazioni non richieste che vorticosamente fanno girare le palle –metaforiche- ad elica e le gonfiano operando un’orchite emotiva da Guinnes dei primati.

Davvero.

Oppure queste frecciatine proprie della consorte indirizzate con cattiveria verso chi – a volte- pur sbagliando lo fa senza volontà alcuna .

L’apoteosi della puntigliosità che non ne lascia passare una a discapito di un rapporto.

Questi ricatti emotivi giocati sul filo del non detto che intossicano la qualunque.

Insomma, rilassatevi signore.

Non c’è bisogno di marcare il territorio come dei maremmani all’interno di un’abitazione perché – capitelo una volta per tutte- nessuno è di nostra proprietà e considerarlo tale sottolinea le vostre gigantesche insicurezze.

Lo status che sbandierate con i vari  “mio marito” e “mio figlio” ogni piè sospinto altro non è che una rassicurazione esibita a voi stesse con la tecnica del possesso.

Insomma , di madri deficienti che hanno creato dei mostri individuanti la perfezione in  una lasagna squisita come solo madre possa concepire ne abbiamo abbastanza, altresì di mogli isteriche che puntualizzano ogni cosa come se la vita fosse una marcia costante al passo dell’oca siamo oltremodo sature.

Ché di gelosie incrociate all’interno di rapporti che sarebbero assolutamente complementari , insomma, ne abbiamo piene le palle.

Perché  se voler allontanare chi amiamo dalla famiglia di appartenenza è da sfigate intromettersi nella vita di altri con piazzate autoritarie usando la scusa della tradizione è da madri che non amano i propri figli.

State ognuno al proprio posto che non siete affatto il centro del mondo.

Come è ben risaputo, Dio esiste ma non siete voi.

Valentina

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