Gli ineluttabili stereotipi della biologia
Il codice genetico maschile differisce di solo meno dell’1% rispetto a quello femminile.
Questa esigua percentuale – tuttavia – influisce su qualsiasi piccola cellula del nostro corpo. Ciò vuol dire che le aree e i circuiti neuronali coinvolti nei comportamenti dei sessi sono irrimediabilmente diversi.
Tradotto: uomini e donne sono agli antipodi e in questo piccolissimo delta, è racchiusa la motivazione per la quale molte volte -volendo usare un eufemismo- la comunicazione risulta inefficace.
Strutturalmente il cervello femminile ha più neuroni nelle aree del linguaggio e dell’ascolto, presenta zone collegate alle emozioni più grandi, le informazioni viaggiano a zig zag tra i due emisferi e l’ippocampo , la parte del cervello situata nel lobo temporale che è inserito nel sistema limbico e che svolge un ruolo importante nella funzione deputata alla memoria a lungo termine e nella navigazione spaziale, ha dimensioni maggiori.
Di contro gli uomini possiedono più circuiti neuronali all’interno dell’amigdala, zona in cui si attivano le risposte davanti al pericolo o si generano comportamenti aggressivi – di cui il testosterone è fiera dimostrazione- non hanno connessioni di informazioni tra i due emisferi, utilizzano le zone più analitiche per prendere decisioni e la zona deputata all’ansia è quattro volte inferiore a quella femminile.
Che a un successivo vaglio crea più o meno questa asserzione: emotività vs razionalità.
Il che è incontestabilmente vero.
Estremismi e eccezioni a parte.
Le donne funzionano più attraverso le emozioni. Gli uomini più attraverso il distacco.
Pensate a cosa sia capace di trasformarsi una donna durante il ciclo. Le Erinni al confronto risulterebbero docili. L’atteggiamento va dal nervoso semplice all’apocalisse. C’è chi è impavido e chiede il motivo del gonfiore apparente. Signori, è come fare assist a un omicida. Dovrete fingervi morti come se foste davanti a un orso.
Ammettiamolo tutte. E’ così.
La variante lacrime è sempre in agguato, poiché – appunto- il gentil sesso riconosce gli stati emotivi meglio.Le donne piangono per tutto. Piangono per gioia, piangono per dolore. Piangono per nervosismo. Piangono persino nel post coito, cosa che a mio parere, è di una pesantezza che lo sfilacciamento uro genitale maschile è garantito.
Anche la più cinica, anche quella più denim come la sottoscritta, ha pianto almeno una volta per una cagata. Che sia una pubblicità, una serie televisiva strappalacrime o semplicemente alla cazzo, per nessun motivo. Perché sei stressata e crolli.
Andando avanti possiamo affermare che gli esseri femminili abbiano una memoria dettagliata e infallibile. Ricordano che tu abbia guardato un culo da copertina il 5 marzo del 2010 alle 17:10 e 26 secondi e te lo rinfacciano. Se per puro caso, ti fanno una domanda che implichi il rimembrare una tua azione lontana nel tempo, ti conviene sparire perché loro già sanno. Visto che fanno dei controlli incrociati che un agente della CIA al confronto è un ingenuotto.
Gli uomini – invece- sono depositari della memoria selettiva. Ricordano le cose per un fine. Perché deve essere plausibile razionalmente. Quindi non ti incazzare se tagli i capelli e non battono ciglio. Non sono insensibili. Sei tu che sei una rompicoglioni.
Le donne cercano più approvazioni e conferme. Basti pensare che a un litigio di coppia le donzelle corrano subito a spiattellare tutto alle amiche fidate mentre ingurgitano chilogrammi di gelato e imprecano stronzo come un intercalare sobrio leccandosi il mocciolo che scende dal naso.
Gli uomini, al contrario, non vedono un valore nella discussione perché ragionano – come già anticipato- maggiormente per obiettivi. Questo spiega perché noi abbiamo bisogno di sviscerare tutto con tanto di tragedia greca come contraltare a ogni problema e a loro basta un semplice “cos’hai?” seguito da un “niente” – da parte della partner- fasullo come un Kim Jhon-un alle prese con una mediazione diplomatica con l’ambasciata americana. Quel niente è nitroglicerina pura.
Basta un nonnulla a seguire che diventa dinamite.
Noi siamo più empatiche, loro sono più freddi perché usano una sola parte del cervello. Ricordatevelo signori. Se una donna risponde con apparente distacco a una vostra richiesta di spiegazioni fatevi la croce. Sta meditando una vendetta che Conte di Montecristo scansati.
Ancora gli uomini sono più equilibrati ma sanno fare una cosa alla volta.
Avete mai visto un uomo fare più cose contemporaneamente? No, ve lo dico io. Non ne sono capaci. Si adoperano per agire in una questione e tendono a risolvere quella, proprio perché ragionano per target.
Parimenti accade nel lavoro. Al di là dei condizionamenti sociali – seppur deleteri- il fatto di essere più propensi al ragionamento e quindi al problem solving senza drammi monumentali li fa riuscire meglio. Questo- a mio avviso- spiega perché la controparte femminile non ricopra ruoli dirigenziali al pari di quella maschile. Sebbene quanto appena detto provocherà orde di femminismo indignato, lo so.
Ma andiamo al punto fondamentale di questa sorta di top ten dilatata,quello che ci fa incazzare irrimediabilmente e crea tzunami emotivi degni da manuale.
Uomini e donne non si eccitano sessualmente allo stesso modo. Nell’uomo viene stimolata la parte deputata all’aggressività , quindi l’amigdala che- essendo più grande – innesca un processo connotativo. Per questo tendono a essere meno dolci durante il rapporto. Poi il compromesso e il rispetto fanno moderare queste cose poiché il condizionamento sociale gioca la sua porca parte, ma tendenzialmente se chiediamo le coccole siamo come gattini attaccati ai coglioni.
Gli uomini si eccitano più delle donne e sono più motivati, avendo più appetito sessuale. Questo spiega perché ragionano sempre con la lampo. Quelli stanno con la fregola nella zona lombare anche mentre parlano. Perché sono visivi. Loro visualizzano, noi sviluppiamo fantasie romantiche. Il nostro desiderio diminuisce quando aumenta il progesterone. Il desiderio di un uomo è già attivo durante una conversazione. Quindi , se li accusi di essere dei grezzi senza cuore perché stanno sempre con l’alzabandiera la motivazione sta scritta nella biologia. I maschi devono assicurarsi la specie.
Sono più semplici. Più banali. Più diretti.
Hanno una sessualità che può essere divisa dalla sfera emotiva.
Noi no.
Noi per uno sguardo ci costruiamo sopra un pippone sentimentale alla Bridget Jones. Perché in questo ci hanno deviato anni e anni di ricerca del principe azzurro.
Loro hanno più forza, noi sopportiamo più il dolore. D’altronde siamo progettate per partorire. Gli uomini quando hanno la febbre a 37 fanno testamento.
Parimenti essi hanno maggiore difficoltà ad ascoltare il gentil sesso. La ragione è meccanica e consiste nella differenza della conformazione delle corde vocali e della laringe. “Le corde vocali femminili rendono la loro voce più complessa e difficile da elaborare, a causa di una maggiore gamma di frequenze”.Che in pratica vuol dire che la nostra tendenza ad avere la voce più alta gli frantuma le palle. Addirittura alcuni scienziati consigliano di fare delle pause per farsi ascoltare di più. Quindi quando andiamo a raccontargli le cose dalla genesi semplicemente comprendiamo che strutturalmente sono concepiti per intercettare i fatti più concreti e odiare chi va fuori tema.
Non siamo totalmente delle rompicoglioni. Sono loro strutturati ad ascoltare il minimo indispensabile in silenzio intervenendo solo per chiarimenti, differentemente dalla controparte che interagisce continuamente per far capire a chi parla che lo sta seguendo.
Alla luce di tutto ciò, che è sicuramente una minima porzione della gargantuesca cifra differenziale tra i sessi, sicuramente si può affermare che “in medio stat virtus”. Perché gli antichi hanno sempre ragione.La magia dei rapporti sta proprio in questo.
Certamente, la sottoscritta, trentanovenne single e oramai intollerante a qualsiasi tipo di compromesso, non può improvvisarsi una consigliera in tema amoroso. Io non sono proprio una love coach ma penso altrettanto che la risposta stia nella complementarietà. Perché in fondo in fondo, nonostante ci professiamo tutti assertori di una modernità liquida, la verità è che ricerchiamo sempre archetipi.
Valentina
Lascia un Commento
Vuoi partecipare alla discussione?Sentitevi liberi di contribuire!