Le mamme social.
L’incubo di ogni famiglia. La nemesi della dimensione virtuale. Il boomerang del suffragio universale.
In un concetto: i gruppi di scuola delle mamme Whatsapp.
Loro ci sono sempre e comunque.
La genitrice in questione inizialmente approccia in maniera collaborativa, educata e propositiva.
Poi si sa, l’impatto progesteronico crea degli ztunami emotivi e genera una ridondanza uterina che echeggia a suon di processi sommari, pettegolezzi, buongiorno, kaffeeeeèèèèèèè, manie di iper-controllo sui figli, tuttologia mediocre e in alcuni casi ignoranza patentata.
“Una mamma sa” è l’altare al quale vorrebbero si genuflettesse il mondo.
Per cui la credenza popolare, la superstizione e le infinite notifiche si alternano in maniera dissennata.
La mamma Whatsapp ha diverse declinazioni, ma in genere si sente investita di un ruolo altisonante come se fosse l’amministratore delegato di Google. Ha l’atteggiamento di chi ha appena compiuto il Fade Away dell’esistenza, è l’emblema del no-sense.
Da quella emoj dipendente che è capace di scrivere attraverso queste frasi filosofiche impossibili da desumere, alla stalker polemica che riesce a fare una discussione su ogni cosa, alla puntigliosa, all’apprensiva. Quella che deve intervenire ogni microsecondo per tutelare l’infante dall’acaro alla nanosfera.
Uno spazio particolare merita la rappresentante di classe.
La rappresentante di classe è l’esasperazione della mamma Whatsapp. Essa si prodiga, si affanna, si interessa a tutto e lo filtra attraverso un’ipercinesi di pensiero ammantata di tuttologia.
E’ esperta di scienza, pedagogia, comportamento, sociologia della famiglia e didattica ma nei fatti è una capra. Invia tutto ciò che è registrabile. Basta l’allarme e si attiva una vera e propria offensiva. Fatta di avvisi, reclami e puntualizzazioni. Fino ad arrivare al litigio, alla superstizione e alla critica verso
l’insegnante. L’apoteosi dell’emotività più estrema e dannosa. A completare il tutto l’iscrizione su facebook al gruppo “Mamme informate”, aberrante apoteosi in cui si coniugano ignoranza travestita da voglia di sapere e perturbabilità eccessiva. Uno spazio virtuale in cui sfogare le frustrazioni dovute alla probabile copula del coniuge con la segretaria giovane. Assolutamente giustificata. Perché di zavorre con l’attitudine a scassare la minchia non ne vuole nessuno. Nemmeno chi ha promesso all’altare.
Siete come la piaga d’Egitto virtuale: uscite dal gruppo.
Valentina
ahahaha!patetiche e moleste…pare che solo loro hanno avuto figli…. (e quasi sempre unico e fatto intorno alla quarantina, il che che aggrava notevolmente la situazione).
I risultati della mamme social sono davanti ai nostri giorni tutti i giorni…..una gioventù sempre più deficente….