
L’insostenibile leggerezza del vaffanculo
Ci sono molti tipi di vaffanculo, davvero l’esegesi del “vaffanculo” è un concetto variegato.
Ci sono quelli passionali, quelli che traboccano di emozione e in fondo in fondo possiedono la retroattività del significato pur avendo un significante che fa virare su altro.
Ci sono vaffanculo che ti scivolano addosso, perché non ti arriva quel pugno nello stomaco che dovrebbe essere proprio dei vaffanculo, e li lasci andare senza che le viscere si contorcano, senza assaggiare quella odiosa e fantastica sensazione di essere dipendente da qualcosa o qualcuno e di
“sentire” emozioni amplificate.
Ci sono vaffanculo furiosi, quelli urlati con tutta la veemenza che puoi, quelli che vomiti te stessa e tutte le tue implosioni sull’ambiente esterno. Sono terapeutici, ti svuotano in maniera veramente esemplare, sono la giusta ricarica per continuare il cammino, tu ci hai messo tutta la tua essenza in
quei vaffanculo, ti hanno ricordata che sei viva, ti hanno ricordata che le persone equilibrate sono le più serene, ma anche le più pallose.
Io personalmente le paragono alla musica, le paragono a quelle cantanti da pianobar che si sposano perfettamente con l’ambiente lounge in cui si esibiscono, hanno un’intonazione perfetta, sono eleganti, carine e ben vestite, hanno un buon senso del ritmo e non ti fanno dilatare
nemmeno un poro nella loro performance e noi , dico tutti noi, avremmo bisogno di pelle d’oca a badilate per ricordarci che siamo esseri umani imperfetti e goderecci, che se togli il ludibrio ti sei perso buona parte di un percorso che va a finire sempre nel medesimo punto.
Io li consiglio questi vaffanculo, ti fanno volare alto e poi ti fanno sfracellare a terra, con te che raccogli i pezzi, sanguini, ma hai una sensazione di potenza che non saprei spiegare.
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Ci sono poi i vaffanculo a metà, orripilante saga di pentalogie in cui abbiamo messo in scena tutta la nostra capacità di attori, che Robert De Niro a confronto è un pivello ingenuo, brufoloso e pippaiolo che si appresta a calcare lo spettacolo teatrale di fine anno della scuola confezionato ad arte per genitori che vogliono applaudire figli trasferendo loro tutti i disagi del caso.
Questi vaffanculo sono difficili da gestire e tortuosi.
E ancora i vaffanculo che fanno male, quelli che non avresti mai voluto ricevere, perché sono dei vaffanculo di cui ti accorgi col passare del tempo, sono quelli più insidiosi, arrivano come un gas che ti attanaglia la gola piano piano, arrivano come un veleno a rilascio lento e l’unica cosa che ci
lasci appresso è la tua anima.
I vaffanculo da “sindrome del poi” li chiamo io, i vaffanculo di chi non ti avvisa, i vaffanculo di chi te lo fa capire con le assenze. E le assenze bruciano ragazzi, cazzo se bruciano, sono un’ustione di cui non ti libererai mai, perché ci lamentiamo a volte delle presenze ma sotto sotto lo sappiamo benissimo che vivere di vuoti può essere una condizione momentanea.
Tutti abbiamo il nostro personalissimo vaffanculo che si libra nell’aere, il nostro vaffanculo che ci riappacifica col mondo. Il nostro vaffanculo che vale molto più di mille, falsi, scontati e litanici ti amo (non perché odioso l’amore, ma odioso l’uso che -a volte- se ne fa) ascoltati magari sognanti e
gaudenti ignari della futura sodomia in procinto.
Ascoltateli i vostri vaffanculo, ascoltate il loro grido di aiuto. Sono terapeutici.
Buona giornata signori, si fa per dire.
Valentina


















































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grazie ragazze proprio quello che ci voleva oggi…
posso gridare il mio?
beh…personalmente oggi: MANDO A FANCULO LA PAURA e tutta la sua servitù (sciacalli, speculatori, cavalieri MASCARATI da disciplinatori di ordine e disciplina ecc ecc ecc ecc…..ecceteraaaa)
FUCK YOU ALL!
cordiali saluti
Davila