Novelle Principesse sul pisello.

Sono una trentanovenne single con una vita sentimentale pressoché  disastrata barra nulla – con la quale però, inspiegabilmente- tutti si confidano –per ironia della sorte- circa l’amore.

Sinceramente non so perché, probabilmente so ascoltare, probabilmente – essendo grande amica di alcuni uomini che mi hanno fornito spunti assolutamente illuminanti sulle dinamiche del cosiddetto sesso forte- ho la tendenza a essere razionale – ovviamente fin quando non dimostro il contrario e quel fuoco impetuoso non tocca anche me e allora sì che sono stragrandissimi cazzi ; probabilmente – ancora-costituisco,nell’immaginario comune, quella sorta di roccia cui aggrapparsi che rappresenta l’amica fidata.

Quella che ti porta la vaschetta di gelato sulla quale piangere tutte le tue lacrime , quintali di attitudine transistor all’autocommiserazione, ma al contempo ti leva il telefono dalle mani qualora tu – incosciente e fragile cenerentola moderna e instagrammata,  a dispetto del “women power” degno della più moderna consapevolezza XX, – provi la carta della chiamata finto disinteressata –in realtà disperata-  dopo che il tipo in questione ti ha pisciata – a volte –  in maniera subdola e tra le righe.

Detto questo – sebbene io sia un curioso misto tra conservatorismo culturale esasperato e avanguardismo critico assolutamente ribelle , e sebbene ami ancora la cavalleria sotto diversi punti di vista – penso che , il difetto della maggior parte delle donne, sia quello di aspettare.

Gentili signore, aspettate sempre. Non si sa cosa cazzo attendiate.

Aspettate il principe azzurro, l’occasione giusta, aspettate che lui chiami – diverso assolutamente dal prendere l’iniziativa in una situazione di non contraccambio- che vi messaggi, che faccia dei passi verso di voi, che vi “Wazzuppi “ mentre fate  finta di essere disinteressate e che sia sempre, assolutamente con i paesi bassi in zona Siffredi mentre voi – magari – siete in modalità vergine vestale con una variante del missionario che diventa la più grande trasgressione concessa (dopo i fasti dei primi tempi però).

E vi “ingarellate” nell’arbitrario impossessarsi di un diritto che vi rende- solo secondo voi- depositarie a senso unico del desiderio.

Per cui, via ai luoghi comuni del : “ Non esistono più gli uomini di una volta.”

E no. Se – intervenuta la fase della routine- ci piazzi una sciatteria assolutamente non sensuale, i bigodini con il dentifricio sui brufoli e la ciabatta anti-sesso, bisognerebbe pure farsi qualche domanda.

Che se è pur  vero che le cose cambino – e , in questo voi uomini, se vi fate scalfire dalle smagliature e qualche kg in più siete dei coglioni – è anche vero che se uno sposa Angelina Jolie e si ritrova Ugly Betty poi sono casini.

Aggiungo io: chi ve lo ha detto che deve sempre pagare lui? ( Attenzione al primo appuntamento e se vi sta corteggiando fatelo fare e comunque la cavalleria è molto figa) .Magari se alzate il culo dalla sedia di tanto in tanto e vi recate verso il POS alla cassa verrebbe sicuramente apprezzato.

Ancora, chi vi ha detto che debba sempre sorprendervi con qualche accadimento emozionalmente irraggiungibile mentre voi restate immobili col dito puntato a imputare che questo non avvenga, dotate di attitudine Khomeyni e prossemica filo imperialista e voci dotate di decibel alieni mentre – diciamolo pure- sfracassate i maroni al povero cristo di turno?

Cioè voi vorreste un sincretismo improbabile tra Indiana Jones, Ufficiale e Gentiluomo, Cyrano , X man e Lancillotto restando immobili. E questo non è possibile.

Vorreste condividere tutto. Persino lo shopping durante le feste. Ma loro, semplicemente non apprezzano.  Hanno un collasso dei genitali.

A te non costa nulla. Per noi è una fonte di soddisfazione enorme.

Ultimo , ma non per questo meno importante: il capitolo sesso.

Chi lo ha detto che debba sempre prendere l’iniziativa lui?

Intendiamoci, io nel periodo del corteggiamento sono all’antica.

Mi piace questa sorta di dinamica psicologica del farsi desiderare. Lì il gioco dei ruoli a me fa impazzire. Magari sbagliando perché queste riflessioni, nascono prima di tutto dai miei errori.

Ma una volta che la coppia è diventata una realtà, e tenendo presente che la routine insidi inesorabilmente le dinamiche all’interno di essa , non c’è assolutamente nulla di male nel prendere l’iniziativa. Perché penso che la donna sicura, complice e proattiva semplicemente faccia sangue.

Quella immobile , che non riesce a rinnovarsi, che non riesce a reinventarsi, la bacchettona tutta capi d’accusa e niente scioltezza può piacere solo agli insicuri.

Chiariamo una cosa, in quanto esseri umani,  al vostro compagno piace essere desiderati, coccolati, bramati come piace a voi.

Se avete voglia di fare qualcosa comunicatelo, sto cazzo di “clichet” che deve capirlo lascia il tempo che trova. Se vi va di manifestargli un sentimento- al netto dall’essere ossessivamente mielose- fatelo. Se vi va di fare l’amore o abbandonarvi a uno degli amplessi più hot della storia, agite.  Perché non c’è nulla di più sexy di una persona che ha il controllo della situazione o che – seppur con il sacrosanto imbarazzo di questi casi- risulti autentica.

L’esemplare di femmina Penelope ha sinceramente , inesorabilmente, gigantescamente rotto i coglioni.

E questo novello mostro mitologico lo ha enfatizzato la ricerca del cosiddetto Principe Azzurro.

Abbiamo caricato così tanto di aspettative il nostro inconscio e abbiamo creduto così tanto ai film a lieto fine , che – siamo diventate- una maldestra figura in cui si intrecciano elementi opposti . Tradotto: per quanto  siamo indipendenti, forti, dinamiche assertive e lanciate , questa puttanata del retaggio culturale del Cavalier Servente è rimasto nelle nostre aspettative.

Non ci deve servire nessuno. E non dobbiamo servire nessuno.

Questa smania del pensiero sognante – a meno che non si tratti di giovanissime, perché quello è sacrosanto – votato semplicemente a ruolo passivo non è affascinante.

Ce lo ha trasmesso – a volte anche non in maniera negativa – la cultura dominante.

Per cui, non ci sarà nessuno che vi verrà a salvare sul cavallo bianco. Semplicemente perché non è così che va.

Poiché se abbiamo una volontà e aspettiamo- per  la paura di sentirci dire no- che l’altro la capisca, il rischio è che suddetto scopo spiri.

L’amore è complicità , ma soprattutto reciprocità.

Non esiste nessuna perfezione del partner che deve o non deve fare qualcosa.

Esistono uomini imperfetti e donne imperfette. Tutto qui.

Ed esiste il minuetto dei rapporti- che in parte resta affidato al mistero del sentire.

Perché della favola, ciò che non vi hanno mai raccontato è il dopo.

Valentina

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