Viaggio Gratis con Erna

Odissea nel pentagramma

Il viaggio, si sa, costituisce la quintessenza del concetto di poliedricità dell’esistenza.
Viaggiare è un’esperienza fantastica.
Un’opportunità per conoscere la cultura dell’altro, per nutrire gli occhi – e lo spirito – delle meraviglie che la natura ci ha donato, per conoscere nuove persone, per migliorare la socialità attraverso la comunicazione, per le skills afferenti al problem solving, per creare nuove connessioni e per entrare in cassa di risonanza con la parte più profonda di sé stessi.
Mai come oggi, l’idea del viaggio, appartiene al nostro sentire, ci accompagna, ci stimola.
Mai come in questo momento storico permeato da un benessere “precario” sentiamo l’esigenza di partire, o di ripartire.
Ma se ci pensiamo bene, molto più banalmente, tutti siamo in grado di viaggiare, e la forma più elitaria di avventura, quella più candida – al tempo stesso – più brutale – è proprio quella che avviene dentro di noi.
Perché niente come la nostra mente può aprire così potentemente le porte della percezione.
“Viaggio gratis” si riferisce esattamente a questo, alla potenza dell’ io, a questo posto così permeato dalle sfumature, così complicato ma al tempo stesso così semplice.
Al centro di noi stessi.
Il luogo dell’anima in cui albergano gli opposti che si scontrano, sovente, in una dialettica sfiancante.
Quell’ubicazione impalpabile nella quale si sperimenta – di contro – la tangibilità dell’esistenza, degli effetti – immancabili – che procura sulla tua persona.
“Viaggio gratis” è una sorta di iperbole della dimensione sul “sentire”, un racconto – nello specifico – affidato al mare, depositario, per antonomasia, del concetto di libertà.
Il mare come spazio infinito al quale gridare le aspettative sul sogno.
Il sogno di una donna, classe 1986, con una passione sconfinata – proprio come lo è il mare – per la musica e per il canto.
Il sogno di un’anima inquieta, di una “fuoriposto”, di una che ha marchiato a fuoco sulla pelle tutte le sfumature dell’animo umano.
Il sogno di uno spirito libero con il bisogno ancestrale di liberarsi dai gioghi imposti dalla società.
Il sogno di una che a volte sorseggia e a volte tracanna l’esistenza.
La stessa esistenza che – sovente – ti rendi conto di quanto possa essere puttana, ma altresì, semplicemente meravigliosa.
Quella stessa esistenza in cui il sogno può trasformarsi in realtà.